
A circa metà della Valle solcata dal fiume Serchio si trova il piccolo paese di Borgo a Mozzano, sorto nell'Alto Medioevo con la sua pieve ed i possessi di nobili famiglie di origine longobarda come i Suffredinghi, che dal 1180 dominavano la zona dalla Rocca di Mozzano, distrutta poi da Lucca nel 1227 per ottenere il controllo di un territorio così importante; infatti la viabilità della Valle nel Medioevo aveva il suo punto nodale proprio nel ponte costruito accanto al paese, il “Ponte della Maddalena”, una meraviglia dell'ingegneria medievale che ancora oggi rende unico il panorama del borgo. Si tratta di un lungo ponte fatto a “schiena d'asino”, ovvero con un punto più in alto al centro e pendenza digradante verso i lati. Tuttavia questo ponte ha una particolarità: l'arco centrale è altissimo e si slancia a sfidare la gravità mentre le arcate laterali sono piccole e asimmetriche conferendogli un profilo slanciato e all'apparenza precario, fatto che destava la meraviglia dei contemporanei e, diciamo la verità, anche di noi visitatori odierni. Sembra impossibile che una così singolare struttura sia stata fatto dall'uomo e per spiegarlo sorse la leggenda dell'intervento diabolico: il capo muratore incaricato di realizzare il ponte si accorse di non essere in grado di ultimare i lavori in tempo per la data prevista e decise di fare un patto col Diavolo che avrebbe finito il ponte in una sola notte in cambio dell'anima di colui che lo avrebbe attraversato per primo. Dopo aver accettato, l'uomo si pentì e andò a confessarsi dal parroco che, oltre ad essere uomo di chiesa fortunatamente era anche un uomo molto scaltro ed elaborò uno stratagemma...potete immaginarvi la faccia del Diavolo che la mattina, mentre pregustava un'anima da portare con sè all'inferno, vide attraversare il ponte per primo...da un cane! La bestia aveva attraversato il ponte inseguendo una focaccia lanciata dal capo-muratore. Il Principe delle Tenebre, beffato, si tuffò nel fiume scomparendo per sempre ma la leggenda e il nome sono rimasti in quello che ancora oggi è chiamato “Ponte del Diavolo”.
Gli scettici che non vogliono credere alle presenze ultraterrene non saranno delusi dalla storia che vede legati al ponte due figure importantissime del Medioevo: la tradizione lo vuole infatti costruito per volere di Matilde di Canossa, la donna che ha sconvolto il mondo medievale arrivando a riappacificare i due poteri più forti del tempo: il Papa e l'Imperatore! Quest'ultimo era giunto fino al castello di Canossa per chiedere perdono al Papa, ospite di Matilde...una donna! In seguito, il ponte fu fatto restaurare da Castruccio Castracani che, dopo l'esilio da Lucca, divenne uno dei più forti condottieri del tempo e tornò nella sua città liberandola dal domino pisano e diventando il più forte signore della Toscana, suscitando addirittura anche l'ammirazione di Niccolò Machiavelli! Non perderti questa meraviglia sospesa tra storia e leggenda! Comincia il nostro tour in bici della Garfagnana!